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“Mille euro per un cucciolo? Ma è un furto!” … o forse no?

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Moderatore
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“Mille euro? Ma è un furto! E’ un cucciolo, non è mica d’oro!”
Chi non ha mai sentito dire questa frase (o chi non l’ha mai detta/pensata in prima persona) scagli la prima pietra.
Eppure, quando si parla di cuccioli di qualità, queste cifre non dovrebbero far inorridire nessuno (anzi, mille euro sono ancora una cifra piuttosto modesta: per le razze più difficili da allevare si arriva a cifre ben diverse).
Un furto? Speculazione? “Lucro sulla vita di poveri animalucci innocenti”, come tendono a far pensare gli animalisti, spesso acerrimi nemici degli allevatori seri (che invece sarebbero la prima e più efficace risposta al problema del randagismo)?

Il fatto è che la gente normale non sa che cosa effettivamente “si paga” in un cucciolo, né quali sono i costi reali che un allevatore deve sostenere.
Qui trovate un primo elenco dei fattori che contribuiscono a formare il prezzo del cucciolo. Così potete farvi un’idea di come lavora un “vero” allevatore (i “riproduttori di cani”, detti anche “cagnari”, appartengono a una categoria diversa).

1 – Si paga la selezione.
Testare il carattere dei riproduttori e soprattutto la loro salute, ovvero effettuare radiografie per il controllo della displasia ed altre indagini (come le visite oculistiche) per accertare che siano esenti da malattie ereditarie ha un costo.
Fare esposizioni (magari in tutto il mondo) per sottoporre i propri riproduttori al giudizio degli esperti ha un (alto) costo.

2 – Si paga una parte di “rimborso” per le spese effettivamente sostenute per allevare una cucciolata DOC, che non sono poche e che comprendono:
a) spese mediche per tenere sotto controllo la fattrice durante la gravidanza, per intervenire con eventuale cesareo se il parto non avviene naturalmente, per far controllare nuovamente la fattrice e i cuccioli nei giorni successivi al parto;
b) spese di mangime da svezzamento di alta qualità per i cuccioli, spese per il successivo mangime specifico per “puppy” (sempre di alta qualità), spese relative a vaccinazioni, sverminazioni, tatuaggi.
Queste spese di mantenimento vengono sostenute dall’allevatore fino a due mesi e mezzo/tre mesi, perché il buon allevatore, che vuole darvi un cucciolo DOC, difficilmente lo cederà prima di questa data: sia perché il cucciolo fino a questa età ha ancora bisogno “psicologico” di vivere con madre e fratelli – imparerà le basi della socializzazione, cosa che ci risparmierà possibili problemi di carattere in futuro – sia perché alcuni difetti non sono assolutamente riscontrabili in un cucciolo più giovane.
c) spese relative all’iscrizione dei cuccioli ai libri genealogici.

3 – Si paga l’effettiva bellezza anche se sarebbe più corretto dire la “promessa” di effettiva bellezza) del cucciolo.
Un allevamento serio non vi venderà mai a prezzo intero un cucciolo con dentatura imperfetta, o che porta male la coda: ma produrlo, allevarlo e mantenerlo gli è costato tanto come gli altri.
Quindi, in generale, la spesa che sosterrete per il cucciolo DOC comprende (in parte) anche i “rischi di allevamento” consistenti in cuccioli imperfetti che un allevatore serio non può e non vuole vendere (i cagnari sì!), ma che di solito dà in affidamento a titolo gratuito o con un forte sconto.

Ecco i motivi per cui l’allevatore serio, coscienzioso, che fa selezione e dà certe garanzie non potrà MAI tenere gli stessi prezzi di chi produce cuccioli “a caso”, e tantomeno di chi compra e rivende cani dal prezzo di base bassissimo, come i cuccioli che provengono dai “canifici” dell’Est.

(da Ti presento il cane - modificato)

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