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La cucciolata presa sul serio – Parte quarta – la gravidanza

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Riprendiamo il nostro excursus sulla cucciolata dopo una piccola pausa (d’altronde l’ultima volta avevamo parlato dell’accoppiamento…e per circa un mese dopo l’accoppiamento non si deve fare assolutamente NULLA! Quindi non abbiamo fatto nulla neanche noi).
Ovviamente, oltre a non fare nulla, per i primi 25-30 giorni dopo l’accoppiamento si passano intere giornate a chiedesi “sarà incinta?”, a scrutare avidamente la pancia (che non si smuove di un millimetro, perché la gravidanza si potrà vedere “a occhio” solo quando è praticamente a termine) e a chiedere a tutti gli amici come e quando si può avere il Responso Ufficiale.
Vediamo di scoprirlo.

Tanto per cominciare, se non abbiamo fatto indagini per capire la data dell’ovulazione potremmo sbagliare abbastanza clamorosamente la DPP (data presunta del parto), perché in alcuni casi – non poi così rari come i Sacri Testi vorrebbero – la cagna accetta il maschio anche prima del giorno effettivo dell’ovulazione.
Siccome gli spermatozoi del cane possono restare vitali anche per una settimana, però, la gravidanza può instaurarsi lo stesso, anche se si verificherà il caso opposto a quello che vediamo illustrato nei libri di educazione sessuale, in cui gli spermatozoi vanno allegramente alla carica degli ovuli che li attendono a braccia spalancate.
In questo caso gli spermatozoi arriveranno in anticipo, troveranno la porta chiusa, si siederanno ad aspettare leggendosi un giornale, e dopo qualche giorno gli ovuli spalancheranno la porta gridando “Ehilà! Siamo arrivati!”. Il risultato finale non cambia, solo che a noi verranno le paturnie perché la cagna, alla data che avevamo calcolato partendo dal giorno dell’accoppiamento, non si sogna nemmeno di partorire. Noi non capiamo “cosa aspetti” e andiamo in fibrillazione, ma in realtà lei aspetta solo il REALE 62-63° giorno, non dall’accoppiamento ma dall’ovulazione.
Caso opposto: accoppiamento tardivo, dopo l’ovulazione. Anche in questo caso la cagna può rimanere incinta, perché gli ovociti possono rimanere fertilizzabili anche 3 giorni dopo l’ovulazione. Quindi, in teoria, un accoppiamento avvenuto 5 giorni dopo l’ovulazione potrà portare a una gravidanza più breve del previsto (anche 58 giorni), se noi abbiamo fatto i calcoli dal giorno dell’accoppiamento.
Quindi, CALMA e sangue freddo: attrezziamoci comunque per il parto con almeno una settimana di anticipo (così non ci troveremo impreparati in caso di parto in anticipo sulle previsioni)…e se la DPP passa senza che sia successo niente, non facciamoci venire subito le palpitazioni ma limitiamoci ad una visita dal vet, che potrà capire se tutto fila liscio o se è il caso di intervenire.

Se abbiamo fatto striscio, protegesterone ecc. dovremo avere una DPP abbastanza attendibile.
Resta comunque la voglia di sapere prima possibile SE ci sono, quanti sono, se stanno bene (fosse per noi vorremmo sapere anche sesso e magari colore… ma questo ce lo possiamo scordare).
Vediamo invece come si può capire se la cagna è rimasta incinta o meno.

Segnali “visibili a occhio”:


1) perdite vaginali intorno al 30° giorno dall’ovulazione
Si possono osservare, ma anche no. E a volte si osservano anche nelle cagne non gravide, quindi l’attendibilità è pari a zero.

2) modificazioni (di forma e colore) dei capezzoli e del tessuto mammario
Sono sempre presenti nella cagna gravida, ma purtroppo si presentano anche nella pseudogravidanza: quindi neppure questo segnale è attendibile.

3) modificazioni dell’appetito
Possono verificarsi, ma anche no: e quando si verificano, è più facile che siano in senso negativo. Ovvero, la cagna mangia meno (e a noi vengono le palpitazioni).
Con le siberian husky, personalmente, ho rischiato almeno tre crisi depressive perché le mie cagne, intorno al 25-30° giorno di gravidanza, smettevano completamente di mangiare, o al massimo sbocconcellavano schifate un par di crocchette per poi andarsi ad occupare dei casi loro. E questo erano capaci di farmelo per 5, 6 e anche 7 giorni di fila, dopodiché si svegliavano una mattina e decidevano “adesso si recupera!”. E si mangiavano pure la ciotola.
Dopo la terza esperienza ho smesso di sentirmi male e ho cominciato a dedurre che la sparizione completa dell’appetito, in questa razza, era un segno quasi certo di gravidanza in corso (però con le pastore tedesche non mi era mai successo).

4) aumento di peso, modificazioni dell’addome: l’aumento di peso inizia al 35° giorno circa di gestazione, ma diventa rilevante solo intorno al 50° giorno, quando ormai si vede chiaramente anche il “pancione” (che inizia a diventare visibile intorno al 40° giorno di gravidanza). Ovviamente, più la cagna è di piccola taglia e più la pancia diventerà evidente (in certi casi è proprio…da paura! Ma non si ci preoccupi, non esplode!). A questo punto avremo già fatto altre millemila indagini e quindi tutto questo ci servirà più come conferma che come diagnosi.

Per una diagnosi di gravidanza più attendibile bisogna ricorrere al veterinario: che, se è bravo ed ha una certa esperienza, potrà già darvi un responso quasi sicuro con la palpazione (dopo un po’ di cucciolate imparano anche gli allevatori) dal 28° al 32° giorno, secondo i Sacri Testi.
Personalmente, sarà che non sono mai stata abbastanza brava o sarà che trattandosi di cagne mie avevo l’ansia a metterci lo zampino, prima del 30° giorno non ho mai sentito un tubo.
Dai 30 ai 32, invece, si sentono proprio bene le “palline” – ovvero le vescicole embrionali – che in questo periodo sono nettamente separate l’una dall’altra. Dopo questo periodo le vescicole si avvicinano e diventa quasi impossibile palparle. Conosco sia allevatori, sia veterinari che si bullano perché riescono, con la palpazione, non solo a capire se i cuccioli “ci sono”, ma anche “quanti” sono.
Il mio vet era uno di questi: ci ha azzeccato due volte su venticinque, presumo di puro c… (lui però diceva che le husky avevano le corna uterine bastarde, che si spostavano apposta per prenderlo per il naso).
In realtà non è assolutamente facile contare le vesciole, perché le corna uterine possono sovrapporsi, o muoversi effettivamente durante la palpazione (così conti i cuccioli presenti in un solo corno, o riconti due volte gli stessi).

Se vogliamo davvero sapere “quanti sono”, il mezzo più sicuro è la radiografia, che va fatta solo dopo la mineralizzazione degli scheletri dei feti, e quindi dopo il 45° giorno.
La radiografia può dirci quanti cuccioli ci sono, ma non può dirci se sono vivi e vitali: inoltre, come indagine diagnostica, è decisamente tardiva. E poi, almeno per i miei gusti, non ci sono sufficienti evidenze scientifiche sull’effetto che i raggi X potrebbero avere sui feti. L’unico caso in cui personalmente trovo davvero necessaria l’indagine radiografica è quello delle razze brachicefale, in cui la radiografia, eseguita quasi a termine, ci permetterà di misurare il diametro della testa dei feti e di paragonarlo con l’asse trasverso delle pelvi (e quindi ci consentirà di programmare un eventuale cesareo).

Se vogliamo un metodo diagnostico che sia contemporaneamente precoce ed affidabile, oltre che sicuro per la cagna i cuccioli, dovremo ricorrere all’ ecografia, che si può fare a partire dal 20° giorno: la cagna dovrebbe essere tenuta a digiuno per 12 ore e dovrebbe avere la vescica piena.
Al 20° giorno l’ecografia ci potrà dire solo SE la cagna è incinta: a partire dal 22° giorno è rilevabile il battito cardiaco dei feti. Dal 30° giorno in poi si possono proprio vedere i cuccioli, con testoline e tronchi ben distinti. Dal 40° giorno in poi si vedranno anche lo scheletro, il cuore e il tessuto polmonare, mentre negli ultimi 15 giorni si identificheranno anche i reni e l’intestino.
Sicuramente avremmo tutti una gran voglia di seguire quasi giorno per giorno l’evolversi della gravidanza, ma le ecografie purtroppo non le regalano e quindi è meglio limitarsi a una, massimo due (specie se c’è qualche campanello di allarme).

Test ematici: riporto per sentito dire (ma non ne ho mai fatto uso) l’esistenza di un test di gravidanza basato sulla presenza di relaxina (l’unico ormone specifico della gravidanza) nel siero o nel plasma: purtroppo ho sentito anche dire che i falsi positivi (e alcuni falsi negativi) si presentano in percentuali troppo alte per ritenere il test affidabile. Chiedete maggiori informazioni al vostro veterinario, se siete interessati, perché le mie info sono un po’ datate e può darsi che negli ultimi tempi il test sia stato migliorato. Ripeto, non lo conosco e non l’ho mai utilizzato, so solo che esiste.
Un test più attendibile è quello del fibrinogeno, la cui attendibilità è stimata al 98%: però risulta positivo anche in caso di alcune patologie e quindi non viene considerato un test gravidanza-specifico.

COSA FARE QUANDO SAPPIAMO CHE LA CAGNA E’ GRAVIDA
Per i primi 40 giorni, niente. Chiaro il concetto? N-I-E-N-T-E!
NON dobbiamo riempirla di cibo come un otre, NON dobbiamo “tenerla a riposo” (anzi! L’attività fisica le fa assolutamente bene), NON dobbiamo esagerare con le attenzioni e le coccole (la pagheremmo carissima, perché lei mica sa di essere incinta: quindi, se le elargiamo un’overdose di attenzioni, penserà che dobbiamo continuare per sempre. E se smettiamo di farlo si offenderà a morte).
L’unica cosa a cui dobbiamo badare è a non somministrare dosi eccessive di vitamina A (né con il cibo, né tantomeno attraverso integratori vari), perché l’ipervitaminosi A può causare malformazioni congenite (per esempio palatoschisi), cucciolate numericamente ridotte, mummificazione fetale, debilitazione dei cuccioli, malformazione del sistema nervoso, calcinosi tissutale e sopraventricolare dei cuccioli.
Attenzione anche agli eccessi di vitamina D (l’eccesso causa calcificazione dei tessuti molli nei feti).
Sempre per evitare la palatoschisi si dovrebbe continuare a somministrare folina, come già abbiamo consigliato di fare fin da prima dell’accoppiamento.
NON bisogna dare molto calcio alla cagna in gravidanza: il calo improvviso dovuto alla lattazione provoca scompensi più gravi di quelli che avvengono in una cagna normocalcemica e addirittura in quelle leggermente ipocalcemiche. Aumentare il calcio in gravidanza significa aumentare i rischi di eclampsia puerperale (più frequente nelle cagne di piccola taglia): il calcio, semmai, andrà somministrato dopo il parto.
Per migliorare lo sviluppo del sistema nervoso centrale dei cuccioli (ma anche il numero di cuccioli e il loro peso alla nascita) è invece utile che la dieta sia ricca di acidi grassi essenziali, soprattutto di omega 3: un’ottima fonte sono i pesci marini.

DOPO IL 40° GIORNO si dovranno eliminare le attività fisiche troppo intense (salti, palizzate, attacchi) e si potrà cominciare ad aumentare leggermente (ripeto: leggermente!) la razione di cibo: ma soprattutto è consigliabile sostituire il cibo precedente con del mangime puppy, lo stesso che daremo in seguito ai cuccioli (o comunque ad integrare la razione con un po’ di questo mangime). L’odore e il sapore del mangime passeranno infatti ai cuccioli prima attraverso la placenta e poi attraverso il latte, rendendoglielo “conosciuto” e facilitando quindi lo svezzamento, specie nelle razze in cui i cuccioli faticano a staccarsi dal latte materno (non le mie: i miei cuccioli si sono SEMPRE avventati come piranha su qualsiasi cosa commestibile a partire dai 20 giorni di vita. Alla mamma avrei potuto dare mangime puppy o palline di polistirolo, e quelli avrebbero sbranato ugualmente tutto lo sbranabile, comprese le dita che glielo porgevano. Però mi dicono che esistono cuccioli schizzinosi ed io prendo per buono).
Nelle ultime due settimane è consigliabile suddividere i pasti in 3-4, anziché i soliti due, per evitare costipazioni intestinali.
Quando la gravidanza arriva a termine, uno-due giorni prima del parto, è probabile che la cagna diventi nuovamente inappetente: non bisogna preoccuparsi, è fisiologico (anche se ci sono cagne che mangerebbero perfino durante il parto).

A TERMINE, quando mancano pochi giorni alla DPP, bisogna tenere monitorata la temperatura, che entro le 24h precedenti al parto scenderà di un grado e anche più. Una temperatura di 37,5° (a volte anche 37°) è praticamente l’unico segno certo che il parto è iniziato.
Importante allertare il veterinario per tempo e tenersi a portata di mano anche un paio di numeri di telefono alternativi (meglio abbondare…): le cagne quasi sempre sono bravissime, anche le primipare, e se la cavano benissimo…ma se qualcosa dovesse andare storto, è importante avere subito a disposizione un professionista. Ovviamente, in caso di razze che hanno difficoltà a partorire naturalmente, il veterinario andrà tenuto costantemente informato dell’andamento della gravidanza e si dovrà programmare per tempo la data per il cesareo, se necessario.

Ecco un’utile tabella dei fabbisogni alimentari della cagna in gravidanza e in lattazione:

La cucciolata presa sul serio – Parte quarta – la gravidanza Tabell10

COSA PUO’ ANDARE STORTO IN GRAVIDANZA
Box da non leggere se si è molto apprensivi… anche perché, ripeto, le gravidanze canine hanno un’altissima possibilità di successo (i parti possono essere più complicati, specie in alcune razze, ma del parto parleremo nella prossima puntata). Durante la gravidanza, se qualcosa va storto, si possono avere principalmente due effetti:

a) Riassorbimento embrionale
Sembra che questo evento, in forma parziale, interessi oltre il 10% delle gravidanze: ma noi non ce ne accorgeremo neppure, perché soltanto uno o due embrioni vengono riassorbiti, mentre gli altri continuano a crescere regolarmente e vengono partoriti a termine senza problemi. In casi molto più rari si ha il riassorbimento totale degli embrioni e la gravidanza si interrompe: solitamente le cause sono infettive, oppure la madre era in condizioni non ideali alla gravidanza e il suo organismo ha reagito “bloccandola”. Esiste il fondato dubbio – anche se manca una precisa letteratura scientifica in merito – che i componenti di alcuni mangimi industriali causino o siano concausa di riassorbimento fetale: ovviamente non mi sogno di fare nomi per non essere immediatamente querelata, ma tutti gli allevatori sanno di cosa sto parlando…e mettendo in moto un po’ di passaparola, lo saprete anche voi.

b) Aborto vero e proprio, ovvero morte fetale
Caso più serio del riassorbimento, l’aborto è la conseguenza della morte fetale con conseguente espulsione e dev’essere assolutamente seguito dal veterinario, da chiamare immediatamente ai primi segni di malessere della cagna.

Tra le cause (sia di riassorbimento che di aborto) le più comuni sono sicuramente quelle infettive: la brucellosi, l’herpes virus e il diabete mellito sono tra i più comuni responsabili.
In Italia, per fortuna, la brucellosi nel cane è praticamente scomparsa; per l’herpes virus ci sono esami e vaccini (ne abbiamo parlato nell’articolo sull’accoppiamento); il diabete mellito è identificabile tramite analisi del sangue.
Quindi è un’evenienza abbastanza rara che tali complicanze in gravidanza ci colgano impreparati, se abbiamo seguito con tutta la cura necessaria le fasi precedenti (scelta dei riproduttori e accoppiamento). Le ho citate solo per completezza dell’informazione, ma non bisogna spaventarsi troppo.

Concludo ricordando che l’età ideale per una prima gravidanza è quella che va dai 2 ai 4 anni: una primipara con meno di due e più di quattro anni avrà maggiori probabilità di complicanze, mentre qualsiasi cagna dopo i sette anni (anche se ha già partorito) rischia una maggiore incidenza di patologie neonatali.


da Ti presento il cane

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